Microbioma sano e sistema immunitario: i formaggi semistagionati

La composizione del microbioma può fare la differenza sulle difese organiche poiché l’apparato gastrointestinale rappresenta la maggiore superficie di contatto tra il sistema immunitario e l’esterno.

Tra le altre funzioni, la flora batterica intestinale “guida” le cellule immunitarie a discriminare i potenziali batteri patogeni da quelli simbionti. Particolarmente importanti sono gli acidi grassi a catena corta che svolgono un ruolo riequilibrante e antifiammatorio sul microbiota, e stimolano la produzione di linfociti T regolatori.

L’acido butirrico, ovvero la fonte di energia preferita dagli enerociti, è particolarmente presente nei formaggi stagionati: con 1-2 cucchiaini di Parmigiano Reggiano si assumono circa 7 mg di butirrato. I formaggi stagionati, peraltro, forniscono anche quantità rilevanti di zinco, essenziale per le cellule del sistema immunitario.

Ai formaggi semistagionati spetta, dunque, un posto di prim’ordine nell’alimentazione mirata al rafforzamento delle difese dell’organismo: in soli 50 grammi ci sono ben 17 grammi di proteine e quantità ideali di calcio, ferro, vitamina A e vitamine del gruppo B.

Per quanto riguarda il ruolo del microbioma sulle difese organiche, i cibi più promettenti sembrano essere i latticini probiotici che possono vantare anche un ruolo positivo sulla barriera immunologica dell’intestino. Arricchiti di ceppi probiotici, come Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus casei e il Bifidobacterium, sono un esempio perfetto di come, anche un formaggio, può assumere le caratteristiche benefiche tipiche di yogurt e latti fermentati. Nello specifico, è stato dimostrato che la stimolazione sul sistema immunitario è più efficace quando Lactobacillus e bifidus sono consumati insieme.

17 Luglio, 2020